domenica 18 ottobre 2015

Un solo nome...Luigi Biasetto


Non è mia consuetudine fare pubblicità o recensire un posto ma in questo caso non stiamo parlando di un posto qualsiasi o di un personaggio qualsiasi...un solo nome...Luigi Biasetto.
Grazie anche ai molti interventi televisivi il suo nome, spero, non è più così sconosciuto; campione del mondo di pasticceria, sempre sul podio nelle varie classifiche delle migliori pasticcerie d'Italia, maestro e cultore della ricerca e dell'innovazione. Un vero numero uno presso il quale mi sono concesso l'onore di fare una pausa merenda che non dimenticherò mai!


La Setteveli, un trionfo di cioccolata e croccante, mousse morbida e leggera, glassa a specchio impressionante e strati interni gustosi e mai stucchevoli, nemmeno all'ultimo boccone.



Sulla Setteveli non avevo dubbi, ma la piccola degustazione dei mignon mi ha regalato spunti, riflessioni ed idee oltre che altri momenti di sublime pausa.
I mignon sono tutti creati con una base di frolla che costringendo alla masticazione, donano un sapore in bocca persistente e piacevole.
Poi sarebbe stato un vero peccato non assaggiare la sua pasta choux (ecleire alla nocciola, mignon chantilly) ed il suo macaron (banana e cioccolato); la tecnica dei mignon mi ha dato molto da pensare perchè forse siamo un pò troppo abituati a pensare che questa pasta dovrebbe rimanere croccante anche nel tempo, invece no, il maestro riesce a creare un contenitore perfetto all'interno del quale la crema rimane la regina del boccone.
Il macaron al di là della perfezione della forma, è stato unico (Pierre Hermè e Lauderee sono i miei riferimenti) e posso dire che per alcuni aspetti il macaron del maestro Biasetto è anche più buono, innanzitutto perchè consente a chi vuole i due morsi secchi invece dell'unico dei colleghi francesi e poi la friabilità dell'impasto della meringa è delicatissimo ma soprattutto fa salire la mandorla solo quando lo si schiaccia sul palato.
Non posso nascondermi dicendo che anche per cena sono ripassato prima della chiusura e mi sono regalato un arancino di riso, carne e piselli grande come una melone e due tramezzini, uno con soppressa, mozzarella e radicchio tardivo ed uno con pollo al curry, veramente unici ed ho concluso la mia degustazione il giorno seguente con un caffè e un croissant senza eguali, salutando il personale sempre gentilissimo acquistando anche un pacchetto di Cantucci di Prato per il viaggio di ritorno!
Concludo dicendo che al di là della pubblicità se si passa da queste parti (Padova) non si può non provare una delle nostre eccellenze nazionali! Complimenti Maestro Biasetto!



Nessun commento:

Posta un commento